Penseresti mai di lasciare all’interno del tuo corso e-learning un’immagine sgranata o degli errori ortografici? La risposta è no, ovviamente. Una svista di questo genere potrebbe rovinare l’effetto complessivo del corso, dando al tuo lavoro un senso di trascuratezza e scarsa professionalità.
Per lo stesso motivo è necessario dedicare la medesima cura e attenzione alla parte audio di un corso e-learning. Un audio “amatoriale” con troppo rumore di fondo, ad esempio, o tagli sbagliati, può deconcentrare lo studente e inficiare la buona riuscita del corso e-learning.
In questo articolo parleremo di audio per l’e-learning: come progettarlo e dove inserirlo per aumentare l’efficacia di un corso, e come realizzarlo per ottenere un risultato professionale.
I vantaggi di usare tracce audio nei corsi e-learning
Ma partiamo facendo un passo indietro. E’ davvero così importante inserire dell’audio in un corso e-learning? In fondo, grafica, testo e animazioni sono sufficienti a rendere un corso perfettamente fruibile. Allora, perché prendersi la briga di gestire un elemento multimediale in più, che sicuramente ci farà spendere più soldi e tempo per realizzare il nostro corso?
Maggior coinvolgimento
La risposta è molto semplice. L’audio rende l’apprendimento più coinvolgente: la voce umana è un modo naturale di comunicare e può aiutare gli studenti a concentrarsi e a comprendere meglio il materiale.
Accessibilità
Un altro punto da non sottovalutare è quello dell’accessibilità: le tracce audio possono essere utilizzate anche da studenti con disabilità visive o di lettura.
Flessibilità
In ogni caso, l’enorme successo che i podcast stanno riscuotendo da qualche anno dimostra che anche chi non ha problematiche di questo tipo apprezza la possibilità di fruire di un contenuto in modalità audio, senza, cioè dover far ricorso a schermi o testi, in modo da poterlo fare anche mentre sta svolgendo altre mansioni, magari più ripetitive, o durante gli spostamenti.
Quindi, se vogliamo potenziare l’efficacia del corso, garantire inclusività e magari incoraggiare anche il multitasking, si può dire che ormai l’audio sia un elemento imprescindibile dell’e-learning.
Che tipo di audio inserire nel corso e-learning?
Voiceover…
Nella maggior parte dei corsi e-learning che ti sarà capitato di seguire avrai sicuramente ascoltato la cosiddetta voce guida o voce fuoricampo. In inglese si chiama ‘voiceover’, che letteralmente significa ‘voce sopra’: questa espressione rende bene la funzione di questo tipo di audio, che si sovrappone, appunto, a testo e grafica, perfettamente sincronizzato alle animazioni, e accompagna lo studente lungo tutta la durata del corso.
La finalità del voiceover è potenziare la parte visiva, permettendo all’instructional designer di alleggerire molto il testo scritto, usare poche parole, ma strategiche per la comprensione del contenuto, e di concentrarsi sulla parte grafica e creativa, che può così rimanere più libera.
Il voiceover viene preferibilmente registrato da un solo speaker: l’utilizzo di voci diverse destabilizzerebbe lo studente con l’effetto di fargli perdere attenzione.
… e altri tipi di audio
Il voice over non è però l’unico modo per utilizzare il parlato: si può leggere un estratto, raccontare una storia, inserire un dialogo a più voci, o collocare inserti interattivi come simulazioni o scenari, che fanno anch’essi uso della voce.
In questo caso è consigliato che le voci siano diverse da quella del narratore principale, in modo da sottolineare la diversa funzione di questi moduli di contenuto e di stimolare l’attenzione dello studente.
Progettazione e redazione del testo per l’audio
Anche se la parte audio di un corso è spesso l’ultima ad essere realizzata e viene aggiunta nelle fasi finali del lavoro, è fondamentale che venga progettata fin dall’inizio di concerto con la parte grafica e testuale, di cui è complementare.
Decidere quale tipo di audio realizzare e dove inserirlo nell’economia del corso è una delle attività più strategiche di progettazione. È durante la fase di storyboarding, durante cioè quella fase in cui si progettano tutti gli elementi del corso dalle grafiche ai video, che va pensato il testo che poi verrà registrato.
Keep it simple
Per quanto riguarda la redazione del testo, la regola principale è quella di prediligere la semplicità: sintassi e linguaggio devono rimanere colloquiali, con frasi semplici e poche subordinate, ed è bene usare quanto più possibile parole comuni, che tutti possono comprendere.
Conosci il tuo pubblico?
È molto importante conoscere il proprio pubblico: il livello di istruzione e la mansione ricoperta in azienda sono informazioni molto importanti per capire, ad esempio, quanto ci si può spingere con i tecnicismi, o, al contrario, quanto andranno spiegati anche concetti che possono sembrare banali.
Rileggi a voce alta
Un consiglio valido è leggere ad alta voce più volte quanto appena scritto: se c’è qualche parola che non useremmo con il collega con cui condividiamo l’ufficio, se ci sono termini roboanti o – peggio ancora – che provengono dal registro del burocratese, è il caso di fare un passo indietro e cercare una soluzione alternativa.
Evita l’effetto noia
Attenzione che semplificare non significa annoiare: il timore è che frasi brevi possano rendere il ritmo troppo ripetitivo. Qui entra in gioco la progettazione fatta dall’instructional designer di cui abbiamo parlato sopra, che dovrebbe essere pensata proprio per mantenere viva l’attenzione dello studente con cambi di ritmi e tipologie di contenuto.
Attenzione al ‘tono di voce’
Oltre alla questione del registro linguistico, c’è anche quella del ‘tono di voce’, cioè lo stile da dare alla propria scrittura, che dovrebbe essere coerente con la personalità del proprio brand. Sebbene stiamo parlando di formazione, e non di comunicazione con finalità di marketing, e tenendo sempre presente che l’obiettivo principale è l’addestramento su precisi contenuti, considerare anche questo fattore può rivelarsi molto importante, perché potrebbe avere un impatto positivo sulla comunicazione interna aziendale e sul coinvolgimento dei dipendenti.
Come registrare un audio professionale per l’e-learning
Adesso che hai uno storyboard equilibrato e testi chiari e al contempo coinvolgenti, ti manca – ahimè – il budget per uno speaker professionista. Potrebbe sembrare uno scoglio insormontabile ma non è detto che sia così: con i giusti accorgimenti si può ottenere un risultato più che soddisfacente.
Il giusto equipaggiamento tecnico
Il primo segreto è fare un investimento – molto contenuto e ammortizzabile su un ampio numero di corsi – nella giusta attrezzatura tecnica.
Ecco una lista degli strumenti imprescindibili:
- Microfono con piedistallo da tavolo: il microfono deve essere a condensatore, non il classico microfono a gelato da live, nemmeno il lavalier che si usa per la registrazione dei video. Se ne trovano di ottimi a prezzi molto contenuti.
- Filtro antipop: un buon microfono da solo non è nulla se non è accompagnato da questo semplice filtro rotondo che si applica di fronte al microfono e previene la formazione di suoni fastidiosi legati alla pronuncia delle lettere p o f.
- Scheda audio: ne esistono di economiche che si collegano via usb al PC. Rendono la qualità della registrazione decisamente migliore.
- Cuffie da studio: non fate l’errore di riascoltare la registrazione con le casse del PC, non riuscireste a valutarne la qualità. Considerate che molto probabilmente il corso verrà ascoltato con cuffie o auricolari, quindi è fondamentale capire la resa effettiva dell’audio.
Scegli il posto giusto per registrare
La maggior parte di noi non dispone di uno studio di registrazione, ma l’importante è scegliere una stanza poco rumorosa, e avere l’attenzione di eliminare tutti i rumori indesiderati che potrebbero entrare nella registrazione: chiudere l’aria condizionata, chiudere le finestre, silenziare il cellulare – anche la vibrazione!
Per un effetto ancora più professionale si può inserire il microfono all’interno di una scatola foderata di materiale fonoassorbente: si può costruire facilmente o acquistare online.
Ricorda che il microfono dovrebbe essere posizionato a circa 15 cm dallo speaker e dovrebbe puntare direttamente alla sua bocca.
Sei tu a fare la differenza
Per quanto sia indispensabile, una buona attrezzatura non assicura da sola la buona riuscita dell’audio: una voce chiara ed espressiva è fondamentale. Anche se non si può eliminare completamente la cadenza o l’accento o migliorare magicamente la tua dizione, è comunque possibile fare molto per produrre un audio piacevole da ascoltare.
Una buona regola è conoscere molto bene ciò che stai per registrare, averlo letto molte volte aiuterà a dare il giusto senso e l’intonazione più adeguata. Non occorre leggere velocemente, meglio tenere un ritmo moderato. Altro segreto è registrare pezzi brevi, in modo che ci sia meno probabilità di commettere errori.
Il consiglio è infatti quello di registrare le tracce in modo che abbiano bisogno di un editing minimo: equalizzazioni, tagli e rimozione di errori in post produzione richiedono molto tempo e competenze tecniche specifiche che molto probabilmente non hai.
E infine un consiglio che può sembrare scontato ma spesso non lo è: lascia allo studente la possibilità di gestire l’audio. Permettigli di gestire il volume, disattivare l’audio e scaricare la traccia.