Mai come in questi ultimi anni le aziende si sono trovate a dover combattere con un turnover sempre più serrato e, nei casi più estremi, con il fenomeno delle “grandi dimissioni”, iniziato nel 2021.
Quella causata dal Covid-19 è solo un’accelerazione di una tendenza iniziata negli anni precedenti, un nuovo modo di valutare il lavoro, non strettamente legato alla stabilità e alle condizioni economiche offerti dalle aziende.
I lavoratori vogliono, infatti, che il lavoro sia un ingrediente della propria soddisfazione personale, ecco perché, se non si sentono ascoltati e valorizzati dalla propria azienda, sono molto più propensi rispetto al passato a guardarsi attorno e cercare nuove opportunità.
Cos’è la “employee retention”
Nel linguaggio del marketing, quando si parla di retention ci si riferisce di solito alla “customer retention”, cioè la fidelizzazione dei clienti, concetto fondamentale per il successo di un’azienda. Ma oggi si parla molto anche di “employee retention”, termine usato in ambito di risorse umane: è la fidelizzazione dei dipendenti, che ha un peso non meno importante per il benessere aziendale.
Il turnover, infatti, è un problema insidioso, per le grandi come per le piccole aziende, semplicemente perché costa molto:
- in termini di ricerca di nuovo personale;
- in termini di formazione del personale neoassunto;
- in termini di riduzione o rallentamento della produzione nei periodi di transizione dal vecchio al nuovo personale;
- in termini di clima aziendale, che potrebbe peggiorare considerevolmente in questi periodi di stress e instabilità.
Formazione e retention: programmi di crescita personale e reskilling
Imparare a trattenere in azienda i dipendenti migliori passa sicuramente da una migliore comunicazione interna, oltre che dall’offerta di migliori condizioni economiche o di conciliazione tra lavoro e vita personale. Ma un fattore chiave è anche quello della formazione.
La formazione aiuta la crescita personale, che è quello a cui ambiscono sempre di più i lavoratori, ce lo dicono molte indagini sull’argomento. E’ percepita come un investimento sul lavoratore da parte dell’azienda e fa crescere il sentimento di affiliazione e riconoscimento verso il proprio posto di lavoro.
Ci sono diversi tipi di programmi che possono essere molto apprezzati dai lavoratori.
Un programma di crescita personale permette al lavoratore di accedere a corsi che sicuramente mirano a sviluppare skill utili in ambito lavorativo, ma che possono essere ampiamente sfruttate anche nella propria vita personale, come corsi di lingua, di gestione del tempo, di leadership o di gestione dei conflitti.
Un programma di reskilling è invece strettamente legato alla riqualificazione professionale: i lavoratori potrebbero sentire la necessità di fare un upgrade delle loro competenze con la finalità di ricoprire ruoli parzialmente diversi da quelli che ricoprono attualmente.
Questo è un vantaggio per il dipendente perché ha la possibilità di rispondere in maniera migliore a richieste professionali che sono mutate nel tempo; ma al tempo stesso è anche un grande vantaggio per l’azienda che può trattenere in azienda valide risorse in grado di rispondere in modo soddisfacente a nuove esigenze.
Uno studio condotto da LHH Great Britain lo conferma: le aziende che sono uscite nel modo migliore della pandemia sono quelle che hanno investito per favorire la mobilità interna, fino a vincolare le Risorse Umane a valutare le candidature interne prima di aprire una ricerca sul mercato.
Formazione tradizionale o elearning? La qualità prima di tutto
Sebbene un approccio ibrido alla formazione sia probabilmente il più efficace, l’elearning ha in generale dei vantaggi ormai assodati rispetto alla formazione tradizionale in presenza.
Il primo e fondamentale è la possibilità di personalizzare la formazione: i corsi e learning erogati tramite una piattaforma LMS propongono moduli formativi a se stanti che possono essere facilmente assemblati o modulati sulle necessità del dipendente, e che quindi possono rispondere meglio alle mancanze o alle aspirazioni di crescita del lavoratore.
Inoltre l’elearning è più flessibile ad incastrarsi con i tempi e i modi dell’attività lavorativa, dà maggiore libertà al lavoratore di scegliere quando formarsi, per quanto tempo, su che dispositivo.
Basta quindi un LMS per rendere più efficace, anche in termini di retention, un programma di formazione? La risposta è no, perché seppur il supporto tecnologico sia fondamentale per l’accessibilità dei contenuti e quindi ovviamente anche per l’efficacia dei programmi, senza contenuti di alta qualità la formazione è destinata a fallire.
Content is king: si può mutuare il celebre mantra del marketing moderno, e applicarlo senza indugi al nostro lavoro di formatori e di responsabili del personale.
I contenuti devono essere coinvolgenti, accattivanti, chiari e sempre diversi. Il motivo è semplice: oggi siamo tutti abituati a uno standard di contenuti molto alto, basti pensare alle piattaforme di intrattenimento come Netflix, Spotify o YouTube.
Queste piattaforme mettono a disposizione ogni giorno contenuti diversi, nuovi e sempre più coinvolgenti. L’LMS non è Netflix ma si deve comportare come lui: anche se non ha la finalità di intrattenere ma di formare, deve offrire un’esperienza utente paragonabile in termini di coinvolgimento, cura grafica e varietà.
E allora video, podcast, quiz, interazioni di scenario, giochi: rendiamo varia la nostra formazione online e curiamo l’immagine e la grafica. Questo è quello a cui siamo ormai abituati, e non si torna indietro.
Misurare i risultati
Facciamo un’ultima breve riflessione. L’elearning e le piattaforme LMS hanno un altro grandissimo vantaggio: ci restituiscono un sacco di dati con cui possiamo monitorare costantemente l’andamento della formazione e i risultati conseguiti.
Le aziende devono imparare a leggere e usare in maniera più consapevole e attiva questi dati. Restituire al lavoratore una fotografia dei risultati conseguiti, in termini anche di gratificazione, può essere un altro tassello importante per far crescere quel sentimento di affiliazione che lo aiuterà a rimanere più a lungo e con soddisfazione in azienda.
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