Si parla spesso di cultura dell’apprendimento in azienda, un concetto che va oltre la formazione aziendale: l’azienda non propone più semplicemente ai dipendenti di seguire dei corsi di formazione, ma diventa essa stessa un ambiente fertile dove i lavoratori possono coltivare la propria crescita personale e professionale in modo attivo.
Gettare le basi per una cultura dell’apprendimento in azienda presuppone un cambio di prospettiva, un ripensamento della relazione tra datore di lavoro e dipendente come siamo abituati a pensarlo. Necessita però anche di una nuova organizzazione della formazione, fatta di azioni concrete e strumenti: in questo articolo ti diamo 5 consigli per far fiorire la cultura dell’apprendimento nella tua azienda.
1. Costruisci la tua comunità dell’apprendimento
Alla base della cultura dell’apprendimento c’è la comunità alla quale si rivolge, comunità che molto spesso non si crea da sola, ma anzi va costruita attraverso una precisa strategia.
Il principio è quello di coinvolgere quante più persone possibile, facendo leva sulle figure aziendali di riferimento, che possono essere dirigenti, capi area, responsabili o anche dipendenti senior o brand ambassador.
A volte un’offerta formativa ricca non è sufficiente a stimolare le persone ad apprendere, ma se è dai vertici che parte il messaggio forte e chiaro dell’interesse dell’azienda per la crescita personale del lavoratore, è più facile che venga accolto.
In poche parole, i tuoi dipendenti devono innanzitutto sapere che hanno a disposizione corsi di formazione gratuiti che possono seguire, e, soprattutto, devono sapere che per te è importante che lo facciano, che tu ritieni che quell’attività sia strategica per l’azienda.
In quanto ai modi con cui coinvolgerli, ce ne sono molti: si potrebbe ad esempio creare una campagna di comunicazione interna via email, con la quale una figura di riferimento assegna ai lavoratori alcuni corsi online. Oppure, si potrebbe lasciare loro libero accesso alla piattaforma LMS e chiedere semplicemente di scegliere quali corsi seguire.
In ogni caso, è importante non lasciare i lavoratori a loro stessi, ma seguirli nel loro percorso, per esempio con dei meeting periodici, brevi e informali, anche online, durante i quali condividere esperienze, fornire dati sull’engagement e consigli per seguire al meglio i corsi. E’ così che si crea un gruppo di lavoro capace di mantenere alta la propria motivazione nel tempo.
2. Crea programmi di onboarding
La comunità dell’apprendimento si crea fin dal primo giorno in azienda. Ecco perché sono così importanti i programmi di Onboarding aziendale
Gli HR sono perfettamente a conoscenza del fatto che un neoassunto che segue un programma di onboarding diventa produttivo in un tempo di gran lunga inferiore rispetto a chi non lo frequenta e, soprattutto, riceve un imprinting positivo che lo lega all’azienda, aumentando statisticamente in modo considerevole i tempi di permanenza nell’organizzazione.
Ma non solo, l’onboarding incoraggia i dipendenti a lavorare sul loro sviluppo personale fin dal primo giorno, ed è così più facile entrare in una mentalità di apprendimento.
E per chi è già in azienda? Anche se l’effetto onboarding non è stato sfruttato a suo tempo, è sempre possibile far sentire accompagnati i lavoratori nel loro percorso di sviluppo, come dicevamo prima, con riunioni, incontri o altri mezzi.
Al di là delle informazioni pratiche veicolate, dobbiamo pensare al valore che l’onboarding assume per il neoassunto: è uno strumento di attenzione, un canale di comunicazione con l’azienda anche quando questa è grande, ha centinaia di sedi, magari in tutto il mondo. E’ questo lo spirito che deve essere replicato in ogni momento del percorso di formazione.
3. Prediligi il microlearning
Anche i lavoratori più entusiasti e più motivati possono avere il problema di trovare il tempo per la formazione, capire quando collocarla e anche trovare la disposizione mentale per seguirla. Ecco perché un vero alleato nella creazione della cultura della formazione è il microlearning.
Molto spesso ci si fa scoraggiare facilmente quando il carico di lavoro da portare a termine è molto grande. Se la formazione è molto lunga, apparentemente senza soluzioni di continuità, può essere difficile trovare il tempo anche solamente per iniziarla e ci si fa prendere dalla procrastinazione
Il microlearning, cioè la formazione in pillole della durata di qualche minuto, una decina al massimo, risponde alle necessità puntuali del dipendente e può essere fruita nei momenti di pausa per esempio prima di una riunione oppure appena si è tornati dal pranzo, insomma in quei momenti che potremmo definire di transizione tra un’attività lavorativa e l’altra.
Non solo, il microlearning permette alla formazione, passo dopo passo, di entrare nella mentalità quotidiana del lavoratore. La formazione non è più qualcosa di “altro” rispetto alla propria attività lavorativa, ma è qualcosa di complementare ad essa, che migliora in modo semplice e quasi senza accorgersene la propria esperienza quotidiana.
4. Crea una routine
Non fanno altro che ripetercelo: un’azione per diventare abitudine deve entrare in una routine che duri almeno qualche settimana. Bisogna seguire una vera e propria roadmap, che proceda per piccoli passi e piccoli obiettivi, che però, in un certo arco di tempo, permettano di raggiungerne di più importanti.
In concreto, come si crea una routine? Si parte dal darsi degli obiettivi chiari, misurabili e non troppo ambiziosi, da raggiungere in un arco di tempo breve. Ad esempio, invece di dirsi: “mi impegno a completare il corso di web marketing in 8 settimane” potremmo riformulare l’obiettivo così: “questa settimana seguirò i moduli 1 e 2 del corso di web marketing il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14,00 alle 14,30”.
E’ importantissimo condividere gli obiettivi con i propri colleghi o il gruppo di lavoro. Come dicevamo sopra, è un modo per mantenere alta la motivazione.
Passo successivo, è quello della condivisione dei traguardi e dei risultati raggiunti. Qui entra in gioco il meccanismo della gratificazione, anch’esso fondamentale per motivare il lavoratore e utile a far sedimentare l’abitudine: una volta raggiunto il primo obiettivo, imparate cose nuove e ottenuto il giusto riconoscimento al proprio impegno, il lavoratore si sentirà più propenso a pensare al traguardo successivo, mettendo in atto un circolo virtuoso.
5. Rendi facile fare formazione
Infine, fare formazione deve essere facile. Tutta l’attenzione dei lavoratori deve essere dedicata ai contenuti della formazione, non ad altre questioni che riguardano, ad esempio, l’accesso ad essi. I corsi devono essere facili da trovare, devono essere usabili, intuitivi e devono funzionare. Potrà sembrare lapalissiano, ma più spesso di quanto immaginiamo l’entusiasmo e la buona volontà di chi segue un corso si ferma di fronte a malfunzionamenti, errori tecnici o interfacce poco user friendly.
Una buona progettazione rimane quindi fondamentale, così come l’utilizzo di un LMS avanzato e affidabile: una piattaforma che sia accessibile per tutti in ogni momento, e ovunque, soprattutto per quelle organizzazioni che hanno dipendenti distribuiti in vari paesi, che lavorano su turni o parlano lingue diverse.