Formazione online: tendenze da tenere d’occhio per il 2023

L’inizio dell’anno è sempre un momento di riflessioni e buoni propositi, un’occasione per fare una fotografia dell’anno passato, capire cosa ha funzionato e cosa no, e impostare nuovi obiettivi e strategie, anche in ambito lavorativo.

Il mondo del lavoro, o meglio, dei lavoratori, nel 2022 ha conosciuto una forte crisi, strascico della pandemia, ma non solo. Dopo il fenomeno delle “grandi dimissioni“, iniziato nel 2021, oggi è il quiet quitting a preoccupare le aziende: molti dipendenti si dichiarano demotivati, distaccati, e non sono disposti a fare straordinari o ad assumersi nuove responsabilità.

Secondo l’ultimo Global Workplace Report dell’Istituto di Ricerca Gallup, basato su interviste a cittadini di 96 paesi, il coinvolgimento dei lavoratori nei confronti del proprio lavoro è ai minimi storici. L’Europa è in fondo alla classifica della soddisfazione – solo il 14% dei lavoratori si dichiara “coinvolto” nel lavoro” contro il 33% di Usa e Canada – e l’Italia è fanalino di coda con un misero 4% di “coinvolti”.

Formazione online: buoni propositi per il 2023

Insomma, tempi duri per gli HR manager, che si trovano per le mani dimissioni e dipendenti demotivati. Ma perché i lavoratori sono così scontenti? Secondo Gallup, il calo del coinvolgimento è prevalentemente legato alle scarse opportunità di apprendimento e crescita, e a un disallineamento con la missione o lo scopo dell’organizzazione.

C’è qualcosa che la formazione può fare per aiutare a cambiare la percezione dei lavoratori? Sarebbe il caso di dire “anno nuovo, formazione nuova“, perché evidentemente quella fatta finora non ha funzionato a dovere. L’inizio dell’anno è sempre un momento di riflessioni e buoni propositi, un’occasione per fare una fotografia dell’anno passato, capire cosa ha funzionato e cosa no, e impostare nuovi obiettivi e strategie, anche in ambito lavorativo.

Ecco le 3 tendenze da tenere d’occhio per il 2023:

1. Apprendimento e sviluppo incentrati sul lavoratore

Nel 2023, concentrati sul far sentire i tuoi dipendenti ascoltati e sulla creazione di legami tra colleghi. L’utilizzo di una piattaforma di formazione online che consente l’apprendimento sociale e i contenuti generati dagli utenti può aiutare in questo.

Cosa vuol dire in concreto apprendimento sociale? Che se dai la possibilità ai tuoi dipendenti di imparare qualcosa di nuovo e contemporaneamente di rafforzare i rapporti tra colleghi, diventano più coinvolti e creativi. Questo è particolarmente importante per i team remoti.

Non ti fidi dei contenuti generati dagli utenti? Ti sbagli: l’apprendimento peer-to-peer è molto coinvolgente e i lavoratori spesso si fidano maggiormente dei contenuti che provengono dai loro colleghi. Chiedi ai tuoi dipendenti di contribuire direttamente con forum di domande e risposte, brevi video e case study.

2. Riqualificazione e crescita delle competenze

Un recente rapporto di LinkedIn Learning dice che le aziende che eccellono nella mobilità interna trattengono i dipendenti per una media di 5,4 anni, quasi il doppio delle aziende in cui non c’è mobilità, dove i dipendenti rimangono in media per meno di 3 anni.

Una delle sfide del 2023 è quella di saper motivare i lavoratori, anche attraverso programmi di formazione online, a migliorare le proprie competenze e a riqualificarsi. Questa opportunità diventa una vera e propria necessità soprattutto per quelle aziende che non hanno budget per le nuove assunzioni, ma che potranno contare comunque su dipendenti capaci di assumere nuovi ruoli.

3. Riutilizzo dei contenuti ed esternalizzazione della formazione online

Come accennavamo prima, budget sempre più ristretti determinano la necessità anche di riutilizzare i contenuti esistenti invece di crearne di nuovi. In questo è fondamentale l’aiuto di un instructional designer esperto, che possa aiutarti a trasformare, ad esempio, una presentazione in brevi video, microlearning o contenuti di rinforzo just-in-time.

Esternalizzare la produzione di questi contenuti è una buona opzione per mantenere alta la qualità della produzione e al tempo stesso contenere i costi. Inserire un dipendente nell’organico è un processo che richiede investimenti economici e di tempo, mentre un collaboratore esterno può aiutarti a portare a termine i progetti senza troppi i costi aggiuntivi.